mercoledì 30 novembre 2011

Castello di Strongoli


Il primo castello fu costruito secondo quanto afferma Procopio nel Bellum Ghuticum verso il 550 per ordine dell'imperatore Giustiniano , quello che vediamo ora è nel periodo feudale costruito perciò tra il IX e il XIV secolo. L'attuale castello non ha nulla a che vedere con quello antico, la pianta originaria del castello derivò dal nome del paese "Strongylos" col significato di rotondo. Il castello di Strongoli doveva essere completato nel V secolo d.C. ma le notizie sono piuttosto confuse, molto probabilmente fu distrutto a seguito dalle invasioni saracene, ma venne molte volte ristrutturato dai feudatari che si susseguirono e lo utilizzarono prima come abitazione, poi come magazzino e riparo per il gregge. Nel IX secolo il castello venne usato come prigione. Dal 1939 risulta proprietà della famiglia nobiliare Giunti subentrata dall'eredità della famiglia Pignatelli, fino agli anni 50 ha ospitato la scuola media statale nei locali superiori adibiti a due aule.

Resti cinta murarie in contrada manche...

Vecchi bagni pubblici


martedì 29 novembre 2011

Un po' di storia.....!

La tradizione letteraria mitologica vuole Filottete ecista di Petelia. Egli era “famoso arciere tessalo, figlio di Peante e di Demonassa e compagno di Eracle. Avendo mancato al giuramento fatto all’eroe di non rivelare il luogo dove avrebbe deposto il corpo di lui e le famose frecce avvelenate col sangue dell’Idra di Lerna, fu ferito ad un piede da una di queste frecce, e, dolorante per l’inguaribile piaga, fu abbandonato nell’isola di Lemno dai Greci che andavano a Troia. Nel decimo anno dell’assedio, avendo l’oracolo predetto che Troia non sarebbe stata vinta senza le frecce di Eracle, che erano in possesso di Filottete, Ulisse e Diomede andarono a prendere costui nell’isola dove languiva, e lo condussero a Troia. Ivi Filottete fu curato da Macaone, ispirato da Apollo, e, guarito, uccise Paride, con ciò agevolando la presa della città. Reduce da Troia, fu scacciato dalla sua patria, Melibea, in seguito ad una insurrezione, e venuto in Italia, nel Bruzio, vi fondò Petelia” (Cinti 1998). L’eroe tessalo, dunque, reduce dall’impresa bellica che i Greci condussero contro i Troiani, avrebbe colonizzato il litorale ionico che si estende dal fiume Neto al promontorio di Punta Alice. Sia Licofrone di Calcide sia lo Pseudo-Aristotele ci indicano i luoghi dell’Occidente che avrebbero conosciuto il Melibeo, quali Crimisa nei pressi del fiume Esaro e Macalla situata a 120 stadi da Crotone. Ma è Strabone, geografo di età augustea, a cui si uniscono Virgilio, Silio Italico, Servio e Solino, ad attribuire la fondazione mitica di Petelia a Filottete.

Se la mitologia e le fonti letterarie rimandano alla fine del II millennio a.C., l’archeologia ci consente di documentare la vita nel territorio di Petelia anche in epoca più remota. Per quanto concerne l’età preistorica, sporadici sono i documenti della cultura materiale. Nel territorio sono stati rinvenuti schegge di ossidiana ed una punta di freccia di selce attribuibili al Neolitico Medio e frammenti di ceramica d’impasto della media età del Bronzo (XVI-XIV sec. a. C.). Maggiori sono i rinvenimenti inquadrabili nell’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) che ci fanno ipotizzare la presenza di comunità protourbane sul pianoro di Strongoli e sul tavolato delle Murgie. Il processo di colonizzazione storica, avviato nel Sud dell’Italia a partire dall’VIII sec. a.C. con la fondazione di Pitecusa nell’isola di Ischia (circa 770 a.C.) da parte degli Euboici, investe anche il territorio dell’attuale Calabria. E’ dall’Acaia nel Peloponneso che si dipartono i coloni che fondano lungo la costa ionica Crotone e Sibari intorno al 710 a.C., Metaponto nel 690-680 a.C. e Kaulonia nel 675-650 a.C. Il contatto con il mondo greco nel territorio di Strongoli è documentato da alcuni rinvenimenti di fattura ellenica. Infatti, dal pianoro di Murgie, presunta Macalla, provengono un aryballos corinzio sferico databile all’ultimo quarto del VII sec. a.C., che presenta sul corpo un uccello a corpo umano, ed un alabastron, anch’esso di fabbrica corinzia, databile al primo terzo del VI sec. a.C. con un grifone alato, animale fantastico tipico della ceramica greca di età orientalizzante.

Durante l’età arcaica la vita a Murgie continua: a questo periodo, infatti, sono da attribuire materiali votivi che fanno ritenere il luogo sede di culti di tradizione greca. E’ da questa località che proviene il corpo di una statuetta di Nike in corsa con himation, databile all’ultimo quarto del VI sec. a.C. Dopo la distruzione di Sibari, avvenuta nel 510 a.C. ad opera di Crotone, il territorio di Strongoli è sotto l’influenza della città di Pitagora che giunge da Samo alla fine del VI sec. a.C. Per questa età si hanno solo rinvenimenti sporadici. Un tesoretto monetale, databile agli inizi del V sec. a.C. e rinventuto in località Serra Frasso, attesta i contatti con Kaulonia, Crotone, Metaponto, Taranto e Poseidonia. La dottrina del filosofo di Samo diventa nella Grecia d’Occidente un movimento di pensiero e si traduce in una esperienza politica e religiosa che ha lo scopo di trovare il cammino razionale che conduce alla salvezza mediante la purificazione spirituale. Al Pitagorismo è legata un’altra dottrina, l’Orfismo che trova molti proseliti in Magna Grecia ed anche a Petelia, ove nel 1836 in un sepolcro è stata rinvenuta una laminetta aurea con iscrizione greca, la quale era affissa con una catenella al cadavere del defunto. Questo il suo contenuto: “Sono figlio della terra e di Urano stellato, la mia stirpe è dunque celeste…ardo di sete e muoio: datemi, presto, la fredda acqua che scorre impetuosa dal lago di Mnemosine” (Maddoli 1996). La laminetta, che insieme a quelle che provengono da Thurii ed Hipponion sono convenzionalmente designate come “orfiche”, aveva la funzione di vademecum per il defunto nell’aldilà che poteva così ottenere mediante la sua condizione di mystes una situazione privilegiata di beatitudine ed evitare, dunque, i dolorosi cicli delle reincarnazioni.

Nel frattempo le popolazioni italiche tendono sempre più ad espandersi a svantaggio delle colonie greche della costa: tra la metà e la fine del V sec. a.C. Capua, Cuma, Neapolis e Poseidonia in Campania sono conquistate dai Sanniti. In Calabria all’inizio del IV sec. a.C. si assiste all’avanzata dei Lucani, popolazione del ceppo sannitico, i quali eleggono Petelia loro metropoli. Successivamente con la conquista di Taranto (272 a.C.) ad opera dei Romani viene avviato il processo di romanizzazione nel Meridione ed inizia una nuova fase storica per la Calabria e, dunque, per Petelia. Per quanto concerne il III sec. a.C. lo storico Livio ricorda di questo centro nel Bruzio la fedeltà filoromana e la strenua resistenza durante il conflitto annibalico tra il 216 ed il 215 a.C.
Se per l’età repubblicana (II-I sec. a.C.) scarse sono la testimonianze archeologiche, esse aumentano per l’età successiva: dal territorio di Strongoli, infatti, provengono vari documenti epigrafici della prima età imperiale. Per quanto concerne il I-II sec. d. C. nel Bruttium lo sfruttamento delle risorse del territorio si svolge grazie a piccoli gruppi insediativi, mentre la divisione in proprietà del territorio si concentra in latifondi ed in villae con a capo ciascuna il proprio dominus. Il territorio viene sfruttato nelle sue produzioni più naturali, tranne alcune culture specializzate come le viti aminee attorno a Petelia, di cui si parla nel testamento iscritto su una delle basi marmoree di Manio Megonio Leone. La tarda età imperiale vede nel territorio petelino la continuità di ville rustiche di età precedente, nuclei agricolo-residenziali che tendono a scomparire nel corso del VII sec. d. C. in seguito alle incursioni delle popolazioni barbariche.

via Roma (strongoli)


In quasi tutti i Comuni italiani esiste una via Roma per volontà di Benito Mussolini. Nell'agosto del 1931 i podestà, che amministravano allora i comuni, ricevettero una circolare da parte dei prefetti con l'ordine di intitolare nell'anniversario della Marcia su Roma (anno X) una via non secondaria al nome di Roma. ..."d'ordine di S.E. il Capo del Governo, tutti i centri urbani abbiano intitolata, con l'inizio dell'anno decimo, una via non secondaria al nome di Roma... 1º agosto 1931"

Via Annunziata (Strongoli)

Particolare abitazione nei pressi di via Annunziata Strongoli...oramai disabitata e con percoli crolli.

Architettura centro storico...

  
                                               Particolarità dell'architettura del centro storico di Strongoli. Purtroppo facendo qualche considerazione si noterà il degrado e il totale abbandono delle abitazioni del centro storico...

Storia breve di Strongoli

Le origini di Strongoli si confondono col mito; pare che il nucleo abitato primitivo sia stato fondato dall'eroe greco Filottete, sulle rovine dell'antica Petilia, da cui ebbe nome, nell'anti­chità. In seguito fu distrutta da Annibale, quindi divenne municipio romano; in epoca bizantina fu costruito il castello su una sommità rotonda, da cui la cittadina prese il nome attuale. Durante il periodo feudale, diverse nobili famiglie, tra cui i Sanseverino, i Campitelli e i Pignatelli, si avvicendarono per il suo dominio. Con l'instaurazione delle Repubblica Parteno­pea, il suo territorio fu annesso al cantone di Ciro. Sotto il dominio francese, fu capoluogo di governo con annessi i centri di Casabona, Verzino, Zinga, San Nicola dell'Alto, Carfizi e Rocca di Neto. La fedeltà del Comune alla dinastia borbonica causò le feroci rappresaglie francesi e la distruzione degli archivi comunali ed vescovili negli anni 1806-1807. Anni dopo divenne comune autonomo in provincia di Catanzaro. 

Da Girovaghiamo-la guida turistica della provincia di Crotone

Acquedotto

Fontana acqua dedicata alla memoria di Angela...

Torre dell'orologio

Torre dell'orologio, posta nei pressi della chiesa dell'ospedale (detta così perchè sorge sull'area del vecchio ospedale civile voluto dal vescovo di strongoli).
Sebastiano Gislieri ( 1602-1621) sulla cui facciatavi è notala iscrizione marmorea,  rinvenuta in contrada pianette e risalente al tempo di Nerva Traiano(98 ac) si ricordano in essa gli onori decretati ad un cittadino petelino e si è fatto,cenno alle principali magistrature della città (senato, decurioni augustali)

Chiesa di San Francesco di Paola



Piccola chiesa sita in Piazza Vinci, con tetto a capanna e facciata semplice. All’interno troviamo un dipinto ed una scultura lignea raffigurante San Francesco di Paola, la statua di gesso di Santa Rita ed un crocifisso in cartapesta stuccato e dipinto. Altre chiesette simili sono: San Gaetano in Via Provvidenza, la chiesetta degli Agostiniani, accorpata al Palazzo Romano e la chiesetta della Madonna della Catena sita nella omonima località.

Epigrafe a Megonio


domenica 27 novembre 2011

Largo Giunti

paesaggio strongoli paese e marina


Castello di Fasana




Il Castello, o meglio Caino di Fasana non è visitabile in quanto di proprietà privata. Qui hanno avuto dimora i principi Pignatelli alla metà del settecento.

Villetta G. Graziano


Lungo mare Strongoli Marina


Monumento ai caduti ...dopo il siluramento della nave petrarca



Durante il secondo conflitto mondiale, il 10 Febbraio del 1943, la nave Petrarca, partita da Taranto alcuni giorni prima, per sfuggire agli attacchi aerei nemici, si arenò nelle acque di Strongoli, nei pressi dell'attuale Viale Magna Grecia. Nei giorni seguenti, a causa del forte vento di tramontana, fu impossibile per i soccorritori disincagliare la nave, che le forti onde avevano inclinato sul lato sinistro. Il 15 Febbraio, verso le ore diciotto, nel paese, si udì un rumore fortissimo ed un violento spostamento d'aria, tale da far spalancare le imposte delle case; la nave, carica di munizioni e con tutto il personale militare a bordo, veniva silurata, i suoi frammenti furono scaraventati sulla costa e sulle alture circostanti, solo pochissime persone ebbero miracolosamente salva la vita. Per non dimenticare l'enorme sacrificio di vite umane ma anche le atrocità delle guerre, nel cimitero del paese è stato eretto un monumento "ai caduti della nave Petrarca", presso il quale, in occasione del 4 Novembre di ogni anno, si svolge una cerimonia ufficiale di commemorazione.
Nuotando nei fondali delle pescose, trasparenti ed effervescenti acque della Marina, si possono ammirare anche i resti dell’antico porto di Macalla.

Paesaggio Strongoli Marina








"a motta ranna"



Particolarità del paesaggio di Strongoli!




U " terrazzu"!


Originariamente chiamata "torre limera" si trova in posizione isolata posta a pochi metri dalla stazione 106 ionica, nel territorio di Marina di Strongoli ai piedi della collina Vergadoro. Sorge sui resti di edifici antichi con la funzione di sorveglianza della costa ma non si hanno notizie certe sulla sua data di fondazione. ha la forma di un parallelopipedo costruito su base troncopiramidale , la torre appartiene al Demanio dello stato.

Il paesaggio meraviglioso di Strongoli Marina!

Stemma della città di Strongoli


Sotto lo stemma si nota la scritta latina ''Urbs Peteliae nunc Strongoli''